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Quando il marito è in trasferta

Capita a tutte, più o meno spesso, che il marito sia in trasferta. Capita anche che le mogli siano in trasferta, a volte. Non si sa bene per quale ragione le trasferte dei mariti durano sempre di più o capitano in giorni che la prassi vuole appartengano alla famiglia, come, ad esempio, il fine settimana.
Capita che qualcuno si appelli al tanto ambito team building, così capita che tu trascorra la domenica a casa con i pargoli. Che detta così non è neanche così male. Ma a causa della già citata legge di Murphy, capita che quella domenica piova ininterrottamente tutto il giorno cosicché neanche il caro parchetto possa venirti in soccorso.
Eccoci qua, tra la noia da combattere e la casa da mettere a posto. Questa volta sono partita con buoni propositi: mi dedico a loro e chissenefrega del resto!
Al primo urlo “mammaaa, vieeeniiii!” ho risposto implorando solo un attimo per riporre la biancheria pulita nel loro armadio. Non l’avessi mai fatto!
Dopo due minuti ero in soggiorno con lo scatolone del cambio di stagione. Non che sia arrivato quell'inevitabile e temuto momento, per carità! Quest’anno la primavera sta giocando a nascondino e credo potremmo scamparcela ancora per un po’.
Tra taglie che non vanno più o vestiti malconci, era arrivato il momento di mettere un po’ d’ordine.
In un baleno abbiamo dato inizio al primo gioco della giornata: il mercatino dei vestiti!
Tommaso guardava tra lo stupito e il soddisfatto le magliette che non gli andavano più e generosamente le regalava a sua sorella, la quale gentilmente gli rispondeva che quelle sono da maschietti e lei, si sa, è femminuccia. E mentre io perdevo il tempo chiedendomi se fosse il caso di continuare a conservare o se fosse il giunto il fatidico momento di trasferire alcuni capi a mamme con bimbi più piccoli dei miei, le due pigia pesti avevano svuotato lo scatolone e sistemato tutto sul divano-bancarella.
E’ stato più facile per Tommy cedere il suo adorato pigiama di Spider man che per me superare tale dubbio amletico.

Lo so, mamme, che il passaggio di vestiti dei propri bambini ad altre mamme è una delle cose più intelligenti, utili e pratiche in questo mondo di sprechi. 

Tommaso e Ludovica hanno beneficiato e continuano a usufruire di diverse cessioni di abiti.
Il mio problema è il rapporto affettivo con le cose. Ma si arriva a un punto in cui gli spazi o meglio la loro mancanza prevalgono sul sentimentalismo, tanto che ho finito per riempire tre sacchetti di vestitini e sono passata al gioco successivo con la voglia di continuare.
Restando in tema, dunque, è arrivato il momento dei travestimenti.

Il baule dei travestimenti è sempre un posto magico per i bambini che amano fare “come i grandi”, essere qualcun altro e liberare fantasia e sentimenti.
Presa dalla smania di liberarmi di cose inutili, ho trasferito nel loro baule camicie, borse e accessori che ormai non uso più. Loro sono diventati pompieri, cow-boy e principesse, io mi sono goduta il senso di leggerezza che provi quando ti liberi di cose inutili e soprattutto mi sono goduta i miei bimbi!

Viva le trasferte dei mariti (qualche volta)! Viva le domeniche di pioggia che ogni tanto servono!

E viva il sano riciclo!

Commenti

  1. Ho sempre adorato giocare al mercatino ed effettivamente vedere con questo nome lo scambio di vestitini che non stanno più mi piace :-)

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    1. Siiii, era un gioco che adoravo anch'io da piccola, almeno quanto adoro adesso aggirarmi tra i mercatini dei grandi! :)

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