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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Quando fuori piove…

Una delle cose belle dell’inverno è quando piove nel week-end e tu puoi rimanere a crogiolarti sotto il tuo piumone caldo e lasciar scorrere la domenica avendo come unica preoccupazione il coraggio di trasferirti sul divano in compagnia del tuo amato plaid a sgranocchiare patatine, mentre dai il via alla maratona di Grey’s Anatomy. Ovviamente questo è un flash back! Ciò che accadeva qualche anno fa, quando nelle domeniche piovose c’eri solo tu o al massimo tu e il tuo compagno e quindi la scena di cui sopra si arricchiva di coccole sotto il piumone e/o sotto il plaid. Adesso tutto ciò è solo un vago ricordo e le domeniche di pioggia o di neve e freddo gelido (come il week-end appena passato) rischiano ogni volta di trasformarsi in un vero incubo! Niente piumone e niente plaid, almeno non per te! Chiusi dentro quattro mura. Due adulti e due bambini. La vostra partita è persa fin dall’inizio. Pure quando il bimbo è uno solo si fa fatica a segnare qualche punto. Non oso neppure i

La legge di Murphy applicata alle mamme!

Avrete tutti sentito parlare della famosissima Legge di Murphy : la teoria secondo la quale « Se qualcosa può andar male, andrà male. » E’ una legge a metà tra credenze popolari e calcoli matematici. Ci sono diverse applicazioni di questo fenomeno, tra queste una molto famosa è: " la probabilità che una fetta di pane imburrata cada dalla parte del burro su un tappeto nuovo e direttamente proporzionale al valore del tappeto stesso " o la più classica “ l’altra fila è sempre la più veloce ”. Quante volte al supermercato ci è capitato di scegliere la cassa con la cassiera più lenta o più imbranata e nel momento in cui ci siamo azzardati a spostarci nella fila accanto, davanti a noi ci siamo ritrovati la vecchietta che si lamenta di un prezzo non esposto bloccando di nuovo tutta la fila. Svariati sono gli ambiti di applicazione di questa legge, ma   vogliamo parlare di come calza a pennello   nella vita di una mamma?! Volete qualche esempio? Se hai appena cambiato il

Mamma Super... esaurita!

In realtà ci sono alcuni momenti in cui ho proprio la sensazione che i miei figli siano una versione casalinga dei super pigiamini: il più grande è sicuramente Gattoboy, la piccola teppa Gufetta.  Oltre ovviamente alla  superforza  e alla  supervelocità , di cui il mio Gattoboy è assolutamente il campione, hanno la  superenergia  che alle duracell fanno un baffo e dopo una giornata in piscina, con festa di compleanno e cena a casa di amici fino a tardi, ancora saltano sul letto mentre cerchi disperatamente di infilargli il pigiamino.  Sono dotati della  superbimbotestartaggine , roba che se Gufetta ha deciso che le mutandine se le infila da sola, in piedi, senza appoggiarsi a nulla perché lei è grande e sono le 8.30 del mattino e siamo già tutti in ritardo, non servono né la minaccia di una punizione esemplare (“stasera niente Peppa!”), né la prospettiva allettante di un bel gelatino dopo scuola. Se ha deciso così, così è. E forse in quel momento, mentre stringo i pugni, punto i

La mia amica DonnaRiccia

L’amicizia nasce nel momento in cui una persona dice ad un’altra: “Cosa? Anche tu? Credevo di essere l’unica”. (C.S. Lewis) Avere un’amica per una donna è un grande dono. Anche perché un pochino (giusto un po’, eh) è vero che noi donne, in alcuni casi, sappiamo essere competitive, calcolatrici, invidiose e sempre pronte a giudicare gli altri… soprattutto le Altre. Ma ancora più vero è che ogni donna con le sue amiche sa essere un orecchio per ascoltare, una mano tesa, un sostegno a cui appoggiarsi nei momenti difficili, un sorriso rassicurante, un abbraccio affettuoso e una risata contagiosa per ridere delle cose belle. Un’Amica è un dono prezioso per ogni donna. E le donne amiche insieme sono una forza imbattibile. A proposito di amiche, oggi vi presento Sabrina, la mia amica DonnaRiccia  che da poco ha aperto il suo blog, un salotto virtuale dove tutte le donne possono incontrarsi per scambiare due chiacchiere e confrontarsi sui temi più svariati. Un posto accogliente, dov

Mamma Gambalunga

Lo so, qualcuno penserà: “scusa, non era Papà Gambalunga?!?!” Sì, giusto. Era papà Gambalunga. Quel simpatico cartone animato giapponese – sarebbe più corretto dire anime – della mia generazione che aveva come protagonista una piccola orfanella che trascorre tutta la sua infanzia in un orfanotrofio e quando, raggiunta la maggiore età, sta per lasciarlo, un misterioso e ricco uomo decide di diventare suo tutore e pagarle gli studi universitari, in cambio di una sola lettera al mese. Di quel cartone non ricordo il finale (se non fosse per aver letto il libro) ma a mia difesa, bisogna ammettere che i cartoni della mia generazione erano lunghi almeno quanto Beautiful e non sono neanche sicura che di tutti ci sia realmente un finale. Tuttavia ho in testa il jingle della sigla, quello sì (mitica Cristina d’Avena!) e soprattutto l’immagine dell’ombra di papa Gambalunga. E’ proprio quest’immagine mi ha ispirata per il nome di questo blog, che vuole essere uno spazio dove proiettare