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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

L'occorrente per l'asilo firmato LePiscinine

Come vi stavo dicendo nel post precedente , Ludovica è arrivata alla terza settimana di inserimento alla scuola materna e quindi alla fatidica fase in cui inizia a fare la nanna a scuola. Quando siamo tornati dalle vacanze, ho cominciato a comprare diligentemente tutto l'occorrente , come da elenco ricevuto dalle maestre: abbiamo preso le pantofole e il grembiulino, le federe per il riposino pomeridiano, la sacchetta e le etichette per i cambi. Mi sono detta che avevo più di un mese di tempo per ricamare il nome sulla sacchetta, ma i buoni propositi sono evaporati nella stanchezza serale. Nella mia vita prima di diventare mamma, tra le altre cose che facevo nel cosiddetto tempo libero (tempo libero da che cosa non si sa!) mi dilettavo anche con il ricamo a punto croce. Quando ero in attesa di Tommaso, ho preparato diverse cose per il corredo del mio bebè ed ero riuscita a ricamare anche le sacchette per l’asilo nido. Per cui ero certa di riuscire anche questa volta. Sarà sta

Tutti pronti per l'inserimento all'asilo!

Siamo arrivati alla terza settimana di inserimento alla scuola materna per Ludovica. Come tutte le mamme sanno bene, quando il bambino fa il suo ingresso nella comunità e affronta per la prima volta il distacco dalla mamma e dal papà sono previsti dei tempi di inserimento, che sono diversi a seconda che si tratti di asilo nido o scuola materna e che ogni scuola può “personalizzare”.  Avendo affrontato 5 inserimenti - 3 al nido (Ludovica ha cambiato due asili) e 2 alla scuola materna - sono abituata a ricevere dalle maestre il fatidico foglio con il calendario dell'inserimento , eppure tutte le volte ho storto il naso pensando agli orari miei, di mio marito, della tata e dei nonni da incastrare. Per il nido , il calendario prevede che i primi 2 o 3 giorni la mamma e il bambino arrivino insieme a scuola verso le 10.00, quando i bimbi "grandi" sono già stati accolti con tutte le dovute attenzioni dalle educatrici, e che la mamma si trattenga in classe con il suo bam

Feste di compleanno dei bambini: istruzioni per l'uso

Il primo settembre è stato il compleanno di Tommaso . Chi mi conosce sa che adoro festeggiare i compleanni: credo non si debba mai smettere di farlo, neppure quando le candeline aumentano perché è un modo per dire grazie alla vita . Inutile versare lacrime sul tempo che passa: se trascorre, vuol dire che lo stiamo vivendo. Festeggiamo per questo!! Fin dal loro primo compleanno, le mie pigiapesti hanno avuto la loro festa e con il passare dei compleanni posso dire che sono migliorate le mie capacità organizzative. Lo confesso: ho una passione per le feste . Mi piace creare un momento in cui i miei bimbi si sentano al centro dell’attenzione perché tante persone a cui sono legati sono lì per loro. Ho letto diversi post sull'argomento con suggerimenti per scegliere il tema adatto, sugli acquisti più giusti per gli allestimenti e foto meravigliose di torte che sembrano sculture e bicchieri perfettamente abbinati a tovaglie e bandierine. Ma se devo essere sincera, come per tutte

Siamo una famiglia IM-perfetta!

Domani le pigiapesti ritornano a scuola. Le vacanze sono finite ormai da un po’ e il trauma del rientro in ufficio l’ho già affrontato (sarebbe meglio dire che lo sto ancora vivendo), ma domani si inizia sul serio. Da domani suoneranno le sveglie incrociate per trovarci tutti pronti sull'uscio di casa in tempo per la campanella del pre-scuola. Da domani riprenderanno le lotte con Ludovica per decidere l’ outfit del giorno. In realtà le trattative non si sono mai interrotte, ma i tempi lenti delle vacanze ci hanno consentito di gestire le divergenze di opinione sugli abbinamenti con più relax. Più in generale, sono arrivata alla conclusione che è inutile opporsi, a meno che non voglia mettersi i sandali quando piove o i collant con i cuoricini luccicosi in pieno agosto. Da domani dovremmo ingegnarci per convincere Tommaso a fare colazione e a vestirsi riducendo all'osso i suoi momenti di shut-down post-risveglio. Anzi da domani no, visto che gli orari lunghi dell’ inserimento

Era una domenica qualunque...

Era una domenica come tante, per tutti, ma non per noi. Era il primo giorno di settembre e io che credevo saresti arrivato ad agosto. Era l’ultimo giorno utile ed io pensavo che alla fine ti saresti convinto da solo. E invece no. E’ così ancora adesso. Hai bisogno di una spinta. Piccola, magari appena accennata. Hai bisogno di sentirti sicuro per fare le cose. Soprattutto quelle importanti. E quello era decisamente un giorno importante , il giorno in cui dovevi venire fuori da me. Lasciare un posto caldo e sicuro per scoprire il mondo che ti aspettava là fuori. Per conoscerci. Ti sei preso il tuo tempo. Tutto quello che avevi a disposizione. E hai dato tempo a me, che pronta non mi sentivo, anche se poi capisci che pronta non ti ci senti mai. La tua storia inizia così. Erano le ore 12.00 di una domenica qualunque. Io e tuo papà ci presentiamo davanti alla porta scorrevole che si apre sul lungo corridoio delle sale travaglio. Io con un panzone esplosivo. Papà con la valigia in m