Oggi è la festa della Mamma!
Qualche giorno fa, mi sono trovata a leggere questo bellissimo pezzo di Josè Saramago:
“Figlio è un essere che Dio ci ha prestato per fare un corso intensivo di come amare qualcuno più che noi stessi, di come cambiare i nostri peggiori difetti per dargli migliore esempio, per apprendere ad avere coraggio. Sì. E’ questo! Essere madre o padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare, perché significa esporsi ad un altro tipo di dolore, il dolore dell’incertezza di stare agendo correttamente e della paura di perdere qualcuno tanto amato. Perdere? Come? Non è nostro. E’ stato solo un prestito. Il più grande e meraviglioso prestito, siccome i figli sono nostri solamente quando non possono prendersi cura di sé stessi. Dopo appartengono alla vita, al destino e alle loro proprie famiglie. Dio benedica sempre i nostri figli, perché a noi ci ha benedetto già con loro.” (Josè Saramago)
Non c’è nulla di più vero in queste parole.
Tutto il vissuto di madre e di figlia.
Di madre che scopre l’amore e di figlia che reclama autonomia.
Solo quando sono diventata madre anch'io ho iniziato a capire mia mamma che ringrazio e ringrazierò sempre per tutto quello che ha fatto e ancora fa per me con la stessa dedizione di quand'ero piccola.
Da madre poi ho capito quanto è vero che i nostri figli sono “nostri” nella misura in cui li abbiamo voluti, messi al mondo e accuditi con tutto l’amore che ci è possibile, ma fin da subito sono altro da noi e forse è questa la fatica più grande, da accettare e da comprendere prima possibile per cercare di limitare gli errori.
Oggi sono la mamma di due bimbi fantastici che adoro.
Domani sarò la madre di un uomo e di una donna che saranno quello che stiamo costruendo adesso e andranno in giro per il mondo a fare le grandi cose che loro vorranno guidati dalla sicurezza, dall'entusiasmo e dall'amore che ogni giorno provo a insegnargli e portando un pezzo di me nel loro cuore, anche quando io non sarò vicino a loro.
Ai miei bimbi voglio dire che io e il loro papà li amiamo più delle nostre vite, che li abbiamo voluti con tutte le nostre forze, pur non sapendo cosa questo comportasse realmente. Desideri diventare genitore per te stesso, alcune volte per l’altro, ma lo diventi sul serio solo quando ti ritrovi in braccio il tuo piccolino. E quando lo diventi capisci cos'è l’Amore, quello grande, quello vero, quello che non ha fine.
Da quel momento la nostra vita è stata vostra.
Da quel giorno abbiamo imparato a camminare insieme a voi, al vostro passo e con il vostro ritmo. Rallentando e accelerando a seconda delle vostre esigenze. Vi abbiamo osservati increduli e orgogliosi fare i vostri primi passi e vi seguiremo qualunque sia la via.
La domanda che si affaccia di continuo alla mente è come sarete da grandi.
La verità è che io non riuscivo ad immaginarvi quando eravate dentro di me, ma so che non potreste essere diversi da come siete. Adesso vi osservo, mi chiedo come sarete, ma poi mi rispondo “saranno come sono!” Un giorno mi sveglierò e voi sarete diventati grandi!
Per adesso mi sembra che io stia diventando grande grazie a voi.
Grazie per aiutarmi ad essere ogni giorno una persona migliore, quando provo a contare fino a 100 prima di alzare la voce o quando mi mordo la lingua per non dire una parolaccia. Grazie perché anche quando alla fine la perdo la pazienza e mi dite: “Cattiva! Non gioco più con te!” dopo cinque minuti avete già dimenticato e mi abbracciate forte forte, insegnandomi ancora una volta il potere dell’amore e il fascino della semplicità. In quel momento mi sento infinitamente più piccola di voi e non posso fare a meno di chiedermi fin quando avrò a disposizione il bonus mamma per il perdono facile!
Grazie a voi sto imparando a chiedere scusa anch'io.
Grazie perché anche se adesso la vita è più faticosa da gestire e ci sono mille cose da incastrare, ho scoperto che posso farcela. Una donna, quando diventa mamma, sviluppa una serie di competenze accessorie che neppure il miglior corso di formazione poteva trasmetterle e questo le da una forza incredibile. Voi siete gli insegnati migliori e il vostro approccio alla vita semplice e gioioso si rivela sempre la strategia migliore!
Grazie perché anche quando sono giù e mi sembra che vada tutto storto, basta un vostro sorriso per farmi ritrovare la gioia e l’energia. Non c’è nient’altro che ha lo stesso effetto.
Vi osservo ogni giorno fare le vostre piccole scoperte e diventare grandi piano piano: vorrei che i miei bimbi autonomi e sereni diventino adulti forti e consapevoli, capaci di affrontare la vita con tranquillità e con lo stesso entusiasmo di oggi.
Io è papà faremo del nostro meglio, proveremo a ricordarci continuamente che avete i vostri gusti e le vostre predilezioni, quindi il calcio o la danza potrebbero non essere i vostri sport preferiti. Per quanto possibile, proveremo ad assecondare e sostenere i vostri interessi e le vostre passioni. Sbaglieremo. Sì, purtroppo capiterà che commetteremo qualche errore. A nostra discolpa, potremmo dire che tutti i genitori lo fanno. Io dico che forse qualche sbaglio lo faremo per il troppo amore. Ma so che non vale come scusa.
Vi prometto, però, che vi lascerò andare. Perché, come insegna a tutti noi il maestro Gibran, “voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti”. Mi sto preparando fin da ora.
Allora a quell'uomo e a quella donna di domani vorrei chiedere scusa laddove ci sia qualcosa da perdonare, perché qualunque cosa accada io farò sempre quello che voi mi state insegnando adesso: correrò a cercarvi e ad abbracciarvi.
Sarò sempre accanto a voi, nella misura e nei modi che voi preferirete. Ci sarò se avrete bisogno di un sostegno o di un pungiball, se vorrete un consiglio o se vi vergognerete di chiederlo perché sarete troppo grandi per chiedere alla vostra mamma. Ci sarò, quando sarete in ritardo o quando arriverete in anticipo, ci sarò perché voi siete la mia priorità (altrimenti questo post l'avrei scritto nel giorno giusto!).
Qualche giorno fa, mi sono trovata a leggere questo bellissimo pezzo di Josè Saramago:
“Figlio è un essere che Dio ci ha prestato per fare un corso intensivo di come amare qualcuno più che noi stessi, di come cambiare i nostri peggiori difetti per dargli migliore esempio, per apprendere ad avere coraggio. Sì. E’ questo! Essere madre o padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare, perché significa esporsi ad un altro tipo di dolore, il dolore dell’incertezza di stare agendo correttamente e della paura di perdere qualcuno tanto amato. Perdere? Come? Non è nostro. E’ stato solo un prestito. Il più grande e meraviglioso prestito, siccome i figli sono nostri solamente quando non possono prendersi cura di sé stessi. Dopo appartengono alla vita, al destino e alle loro proprie famiglie. Dio benedica sempre i nostri figli, perché a noi ci ha benedetto già con loro.” (Josè Saramago)
Non c’è nulla di più vero in queste parole.
Tutto il vissuto di madre e di figlia.
Di madre che scopre l’amore e di figlia che reclama autonomia.
Solo quando sono diventata madre anch'io ho iniziato a capire mia mamma che ringrazio e ringrazierò sempre per tutto quello che ha fatto e ancora fa per me con la stessa dedizione di quand'ero piccola.
Da madre poi ho capito quanto è vero che i nostri figli sono “nostri” nella misura in cui li abbiamo voluti, messi al mondo e accuditi con tutto l’amore che ci è possibile, ma fin da subito sono altro da noi e forse è questa la fatica più grande, da accettare e da comprendere prima possibile per cercare di limitare gli errori.
Oggi sono la mamma di due bimbi fantastici che adoro.
Domani sarò la madre di un uomo e di una donna che saranno quello che stiamo costruendo adesso e andranno in giro per il mondo a fare le grandi cose che loro vorranno guidati dalla sicurezza, dall'entusiasmo e dall'amore che ogni giorno provo a insegnargli e portando un pezzo di me nel loro cuore, anche quando io non sarò vicino a loro.
Ai miei bimbi voglio dire che io e il loro papà li amiamo più delle nostre vite, che li abbiamo voluti con tutte le nostre forze, pur non sapendo cosa questo comportasse realmente. Desideri diventare genitore per te stesso, alcune volte per l’altro, ma lo diventi sul serio solo quando ti ritrovi in braccio il tuo piccolino. E quando lo diventi capisci cos'è l’Amore, quello grande, quello vero, quello che non ha fine.
Da quel momento la nostra vita è stata vostra.
Da quel giorno abbiamo imparato a camminare insieme a voi, al vostro passo e con il vostro ritmo. Rallentando e accelerando a seconda delle vostre esigenze. Vi abbiamo osservati increduli e orgogliosi fare i vostri primi passi e vi seguiremo qualunque sia la via.
La domanda che si affaccia di continuo alla mente è come sarete da grandi.
La verità è che io non riuscivo ad immaginarvi quando eravate dentro di me, ma so che non potreste essere diversi da come siete. Adesso vi osservo, mi chiedo come sarete, ma poi mi rispondo “saranno come sono!” Un giorno mi sveglierò e voi sarete diventati grandi!
Per adesso mi sembra che io stia diventando grande grazie a voi.
Grazie per aiutarmi ad essere ogni giorno una persona migliore, quando provo a contare fino a 100 prima di alzare la voce o quando mi mordo la lingua per non dire una parolaccia. Grazie perché anche quando alla fine la perdo la pazienza e mi dite: “Cattiva! Non gioco più con te!” dopo cinque minuti avete già dimenticato e mi abbracciate forte forte, insegnandomi ancora una volta il potere dell’amore e il fascino della semplicità. In quel momento mi sento infinitamente più piccola di voi e non posso fare a meno di chiedermi fin quando avrò a disposizione il bonus mamma per il perdono facile!
Grazie a voi sto imparando a chiedere scusa anch'io.
Grazie perché anche se adesso la vita è più faticosa da gestire e ci sono mille cose da incastrare, ho scoperto che posso farcela. Una donna, quando diventa mamma, sviluppa una serie di competenze accessorie che neppure il miglior corso di formazione poteva trasmetterle e questo le da una forza incredibile. Voi siete gli insegnati migliori e il vostro approccio alla vita semplice e gioioso si rivela sempre la strategia migliore!
Grazie perché anche quando sono giù e mi sembra che vada tutto storto, basta un vostro sorriso per farmi ritrovare la gioia e l’energia. Non c’è nient’altro che ha lo stesso effetto.
Vi osservo ogni giorno fare le vostre piccole scoperte e diventare grandi piano piano: vorrei che i miei bimbi autonomi e sereni diventino adulti forti e consapevoli, capaci di affrontare la vita con tranquillità e con lo stesso entusiasmo di oggi.
Io è papà faremo del nostro meglio, proveremo a ricordarci continuamente che avete i vostri gusti e le vostre predilezioni, quindi il calcio o la danza potrebbero non essere i vostri sport preferiti. Per quanto possibile, proveremo ad assecondare e sostenere i vostri interessi e le vostre passioni. Sbaglieremo. Sì, purtroppo capiterà che commetteremo qualche errore. A nostra discolpa, potremmo dire che tutti i genitori lo fanno. Io dico che forse qualche sbaglio lo faremo per il troppo amore. Ma so che non vale come scusa.
Vi prometto, però, che vi lascerò andare. Perché, come insegna a tutti noi il maestro Gibran, “voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti”. Mi sto preparando fin da ora.
Allora a quell'uomo e a quella donna di domani vorrei chiedere scusa laddove ci sia qualcosa da perdonare, perché qualunque cosa accada io farò sempre quello che voi mi state insegnando adesso: correrò a cercarvi e ad abbracciarvi.
Sarò sempre accanto a voi, nella misura e nei modi che voi preferirete. Ci sarò se avrete bisogno di un sostegno o di un pungiball, se vorrete un consiglio o se vi vergognerete di chiederlo perché sarete troppo grandi per chiedere alla vostra mamma. Ci sarò, quando sarete in ritardo o quando arriverete in anticipo, ci sarò perché voi siete la mia priorità (altrimenti questo post l'avrei scritto nel giorno giusto!).
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