Lo scorso fine settimana siamo andati al cinema a vedere “Il Grinch”.
Confesso di non aver mai visto il film di Ron Howard con Jim Carrey di ormai qualche anno fa, ma poiché a casa nostra siamo diventati fan dei libri del Dr. Seuss, ero curiosa di vedere la trasposizione in versione animata del malefico Grinch. Il nuovo film di animazione del Natale, prodotto dalla Illumination Entertainment – gli stessi che hanno lanciato la moda dei “cattivissimi” Minions – è dedicato a uno dei malvagi più dispettosi della letteratura per l'infanzia.
Ideato dal geniale Dr Seuss nel 1957, "Il Grinch" (titolo originale "How the Grinch Stole Christmas") è un classico di Natale, specialmente in America, dove nel corso del tempo si è conquistato la simpatia di generazioni di bambini, quasi al pari del suo antagonista, Santa Claus.
Nel Mondo dei Chi-non-so, in cima al Monte Briciolaio, dentro una grotta profonda e confortevole, vive il Grinch (voce di Benedict Cumberbatch in inglese, di Alessandro Gassmann in italiano) col suo cane Max.
Verde, peloso e solitario, il Grinch odia il Natale, ne odia i raduni di persone, lo spirito allegro e cordiale e soprattutto i canti. Per tanti anni l'ha sopportato, ma ora non ce la fa più e prende una decisione radicale: ruberà il Natale ai Non-so-chi. Nella notte di Natale, si travestirà da Babbo Natale in persona e porterà loro via tutti i regali, gli addobbi, la felicità. Allora sì che smetteranno di cantare. O così crede lui.
Il Grinch ha un carattere scorbutico probabilmente perché ha "il cuore troppo piccolo almeno di tre taglie". Quest’immagine – che è quella che ha colpito di più il mio Tommaso – incuriosisce e coinvolge i bambini.
Il film poi è graficamente piacevole, con colori luminosi e fedele ai disegni dello scrittore, senza stravolgere nulla, al massimo con la pecca di aggiungere scenette e personaggi non presenti nel libro, per allungare un po’ la storia. Ma ai bambini piace: li diverte anche per quello.
Nei paesi anglosassoni, il Grinch è popolarissimo come anche il suo autore, al contrario che da noi.
Theodore Seuss Geisel in arte Dr. Seuss è un autore e illustratore americano vissuto fino al 1991. Ha scritto ben 46 libri per bambini, tutti in rima. Forse anche per la difficoltà di tradurre le sue strambe rime, nel nostro Paese non conosciamo bene le sue citazioni e i suoi personaggi, che ci suonano familiari solo grazie al cinema ("il Lorax", "il Grinch", "il mondo di Ortone").
I bambini ed io lo abbiamo conosciuto per la prima volta leggendo “Prosciutto e uova verdi”. All'inizio mi era sembrato un libro assurdo, un non-sense senza capo né coda.
Mi sono dovuta subito ricredere quando ho visto l’effetto sulle mie pigiapesti. Tommaso completamente rapito e Ludovica, che non sempre riesce a seguirci fino alla fine delle storie che leggiamo, era incuriosita: voleva assolutamente sapere se Nando (detto Ferdi) alla fine sarebbe riuscito a far assaggiare al suo amico prosciutto e uova verdi. L’assurdo paradosso in cui è il bambino che prova in tutti i modi a far assaggiare un piatto strano a un adulto scettico funziona e diverte i bambini. E alla fine ci siamo portati a casa una delle lezioni più amate dai genitori: quella che bisogna sempre provare un cibo nuovo prima di dire “non mi piace”.
Incredibile. O forse no.
Le rime catturano i bambini e le immagini eccessive usate da Dr. Seuss sono frutto di una fantasia colorata, vivace e spericolata, proprio come quella dei bambini. Il Dr. Seuss scrive per i bambini, come un bambino. Ed è questo che ai bambini piace.
Colpita dal loro entusiasmo e curiosa anch'io di sapere cos'altro era riuscito a scrivere, ho preso per noi “Il gatto con il cappello matto” e “Ortone e i piccoli Chi”.
L’effetto su di loro è stato lo stesso e posso dire che i libri del Dr. Seuss non parlano solo ai piccoli: ci trovo dei messaggi importantissimi, chiari ed evocativi anche per gli adulti.
Il Gatto col Cappello matto è un suggerimento a non drammatizzare e a darsi sempre da fare di fronte ai guai, ma anche a non giudicare.
Ortone ci ricorda la generosità e la capacità di accettare chi è più debole o diverso da noi.
Il Grinch certo non nasconde un messaggio di critica verso il consumismo e la cultura materialistica dei nostri tempi.
Un po’ mi spiace non averlo conosciuto da piccola ed è stato un peccato dover aspettare la mia tenera età per fare la conoscenza del brillante Dr. Seuss, ma sono contenta che i miei bimbi possano appassionarsi alle sue storie surreali, con personaggi stravaganti e luoghi originali, senza tempo e senza età, possano divertirsi grazie al suo humour irresistibile e farsi rapire dalla musicalità e dal ritmo dei versi in rima.
Se non sapete come trascorrere un pomeriggio dei prossimi giorni di festa vi consiglio di andare al cinema a vedere “Il Grinch” e poi magari di incartare lo stesso libro o un altro del Dr. Seuss come dono di Natale.
Io approfitterò di Babbo Natale per aggiungere alla nostra libreria anche "Il Lorax", "C'è un mostro nel taschino" e "La battaglia del burro".
I libri sono sempre un ottimo regalo da fare e i bambini adorano il non-sense intelligente.
Sono più che sicura che anche le mamme e i papà apprezzeranno! 😉
Confesso di non aver mai visto il film di Ron Howard con Jim Carrey di ormai qualche anno fa, ma poiché a casa nostra siamo diventati fan dei libri del Dr. Seuss, ero curiosa di vedere la trasposizione in versione animata del malefico Grinch. Il nuovo film di animazione del Natale, prodotto dalla Illumination Entertainment – gli stessi che hanno lanciato la moda dei “cattivissimi” Minions – è dedicato a uno dei malvagi più dispettosi della letteratura per l'infanzia.
Ideato dal geniale Dr Seuss nel 1957, "Il Grinch" (titolo originale "How the Grinch Stole Christmas") è un classico di Natale, specialmente in America, dove nel corso del tempo si è conquistato la simpatia di generazioni di bambini, quasi al pari del suo antagonista, Santa Claus.
Nel Mondo dei Chi-non-so, in cima al Monte Briciolaio, dentro una grotta profonda e confortevole, vive il Grinch (voce di Benedict Cumberbatch in inglese, di Alessandro Gassmann in italiano) col suo cane Max.
Verde, peloso e solitario, il Grinch odia il Natale, ne odia i raduni di persone, lo spirito allegro e cordiale e soprattutto i canti. Per tanti anni l'ha sopportato, ma ora non ce la fa più e prende una decisione radicale: ruberà il Natale ai Non-so-chi. Nella notte di Natale, si travestirà da Babbo Natale in persona e porterà loro via tutti i regali, gli addobbi, la felicità. Allora sì che smetteranno di cantare. O così crede lui.
Il Grinch ha un carattere scorbutico probabilmente perché ha "il cuore troppo piccolo almeno di tre taglie". Quest’immagine – che è quella che ha colpito di più il mio Tommaso – incuriosisce e coinvolge i bambini.
Il film poi è graficamente piacevole, con colori luminosi e fedele ai disegni dello scrittore, senza stravolgere nulla, al massimo con la pecca di aggiungere scenette e personaggi non presenti nel libro, per allungare un po’ la storia. Ma ai bambini piace: li diverte anche per quello.
Nei paesi anglosassoni, il Grinch è popolarissimo come anche il suo autore, al contrario che da noi.
Theodore Seuss Geisel in arte Dr. Seuss è un autore e illustratore americano vissuto fino al 1991. Ha scritto ben 46 libri per bambini, tutti in rima. Forse anche per la difficoltà di tradurre le sue strambe rime, nel nostro Paese non conosciamo bene le sue citazioni e i suoi personaggi, che ci suonano familiari solo grazie al cinema ("il Lorax", "il Grinch", "il mondo di Ortone").
I bambini ed io lo abbiamo conosciuto per la prima volta leggendo “Prosciutto e uova verdi”. All'inizio mi era sembrato un libro assurdo, un non-sense senza capo né coda.
Mi sono dovuta subito ricredere quando ho visto l’effetto sulle mie pigiapesti. Tommaso completamente rapito e Ludovica, che non sempre riesce a seguirci fino alla fine delle storie che leggiamo, era incuriosita: voleva assolutamente sapere se Nando (detto Ferdi) alla fine sarebbe riuscito a far assaggiare al suo amico prosciutto e uova verdi. L’assurdo paradosso in cui è il bambino che prova in tutti i modi a far assaggiare un piatto strano a un adulto scettico funziona e diverte i bambini. E alla fine ci siamo portati a casa una delle lezioni più amate dai genitori: quella che bisogna sempre provare un cibo nuovo prima di dire “non mi piace”.
Incredibile. O forse no.
Le rime catturano i bambini e le immagini eccessive usate da Dr. Seuss sono frutto di una fantasia colorata, vivace e spericolata, proprio come quella dei bambini. Il Dr. Seuss scrive per i bambini, come un bambino. Ed è questo che ai bambini piace.
Colpita dal loro entusiasmo e curiosa anch'io di sapere cos'altro era riuscito a scrivere, ho preso per noi “Il gatto con il cappello matto” e “Ortone e i piccoli Chi”.
L’effetto su di loro è stato lo stesso e posso dire che i libri del Dr. Seuss non parlano solo ai piccoli: ci trovo dei messaggi importantissimi, chiari ed evocativi anche per gli adulti.
Il Gatto col Cappello matto è un suggerimento a non drammatizzare e a darsi sempre da fare di fronte ai guai, ma anche a non giudicare.
Ortone ci ricorda la generosità e la capacità di accettare chi è più debole o diverso da noi.
Il Grinch certo non nasconde un messaggio di critica verso il consumismo e la cultura materialistica dei nostri tempi.
Un po’ mi spiace non averlo conosciuto da piccola ed è stato un peccato dover aspettare la mia tenera età per fare la conoscenza del brillante Dr. Seuss, ma sono contenta che i miei bimbi possano appassionarsi alle sue storie surreali, con personaggi stravaganti e luoghi originali, senza tempo e senza età, possano divertirsi grazie al suo humour irresistibile e farsi rapire dalla musicalità e dal ritmo dei versi in rima.
Se non sapete come trascorrere un pomeriggio dei prossimi giorni di festa vi consiglio di andare al cinema a vedere “Il Grinch” e poi magari di incartare lo stesso libro o un altro del Dr. Seuss come dono di Natale.
Io approfitterò di Babbo Natale per aggiungere alla nostra libreria anche "Il Lorax", "C'è un mostro nel taschino" e "La battaglia del burro".
I libri sono sempre un ottimo regalo da fare e i bambini adorano il non-sense intelligente.
Sono più che sicura che anche le mamme e i papà apprezzeranno! 😉
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