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Fratello e sorella si aspettano!

Diventare mamma è un’emozione immensa, uno sconvolgimento dell’animo e della vita, una rivoluzione.
Quando hai il tuo bimbo accoccolato sulla pancia per la prima volta, ti senti vuota e piena allo stesso tempo. Da quel preciso istante, lui diventa la tua priorità, il centro del tuo mondo e – ahimè per lui – la cavia del tuo essere neo-mamma.
Quand'ero una ragazzina dicevo che avrei avuto 4 figli, poi mi sono ridimensionata, ma volevo assolutamente che fossero almeno due. Eppure per il primo anno di vita di Tommaso, non riuscivo neanche a pensarlo un altro bambino. Era inimmaginabile che io potessi togliere parte del mio tempo, delle mie attenzioni e del mio affetto al mio bimbo. Era come se tutte le cure, tutte le coccole, tutta la fatica, tutto l’Amore non potessero essere distolti.
Poi, ad un tratto è scattato qualcosa, - forse arriva un momento in cui ti senti più sicura del tuo ruolo o forse quando vedi il tuo bimbo crescere, provi il desiderio di rivivere la stupefacente esperienza della gravidanza – fatto è che abbiamo cercato Ludovica. E’ arrivata quasi subito, ma abbiamo aspettato a dirlo a Tommaso, finché la pancia non ha cominciato ad essere evidente, rendendoci più facile spiegare a un bimbo di 18 mesi che là dentro c’era la sua sorellina.


Per aiutare Tommy a capire cosa stava succedendo abbiamo scelto “Il pancione della mamma” di Jo Witek e Christine Roussey. Non è il classico libro con le immagini di questo piccolo intruso che stravolge tutto e il bimbo grande che fa mille capricci, ma una vera poesia che racconta il fascino dell’attesa, in un continuo spostare l’obiettivo dal pancione della mamma al fratello che aspetta fuori e si prepara a diventare un fratello maggiore.
Tu sei lì. Dentro la pancia della mamma. 
Io sto qui fuori. 
Davanti al pancione della mamma. 
Ti aspetto.


In ogni pagina c’è la sagoma di un pancione che cresce mano a mano che si sfoglia il libro e ad ogni step c’è una finestrella per sbirciare cosa fa il piccolino lì dentro.
Tommaso l’ha adorato. Lo leggevamo quasi tutte le sere e alcune volte, ancora adesso, mi chiede di leggerglielo e insieme lo raccontiamo a Ludovica.

I libri fanno parte della mia vita e ancor più da quando ho scoperto di essere incinta la prima volta. Ho letto libri sulla gravidanza e sull'accudimento dei neonati, sullo svezzamento e sulla nanna. Libri che mi hanno aiutato a conoscere e a capire cosa stava succedendo, hanno supportato le mie convinzioni e fornito suggerimenti, hanno placato le mie preoccupazioni e aiutato a migliorare il mio essere mamma.
Quando sei incinta la prima volta vuoi sapere cosa ti aspetta: i cambiamenti del tuo corpo, come cresce il bambino, come sarà il parto.

Quando aspetti il secondo bimbo sai già cosa aspettarti e tutto il tuo interesse è su come gestire il nuovo arrivato.
Quando aspettavo Ludovica, la mia lettura sul tema è stata Benvenuto fratellino. Benvenuta sorellina.” Di Giorgia Cozza, ed. Il Leone verde.
E’ un libro corale, con testimonianze di genitori, interventi di esperti psicologi e pedagogisti, suggerimenti su come aiutare il primogenito ad affrontare il cambiamento con serenità, consigli su come gestire esigenze di bambini di età diverse, accorgimenti per facilitare ed incoraggiare l’intesa tra fratelli e sorelle. Vi dico solo che ancora adesso che Ludovica ha due anni è sul mio comodino.
Gli spunti che fornisce sono innumerevoli, ma il punto focale è il legame fraterno, un dono che ci portiamo per la vita.
Il libro conferma (e io sottoscrivo!) che è difficile trovare il giusto equilibrio famigliare, ci saranno capricci e regressioni da affrontare, liti e dispetti da gestire, ma ciò che è certo è che l’arrivo di un fratellino o di una sorellina non toglie nulla al primo arrivato, semmai lo arricchisce nell'infanzia come nell'età adulta.
E se nel retro cranio temevi che non avresti potuto amare nessun altro come tuo figlio, nel preciso istante in cui anche il secondogenito è accoccolato su di te, capisci che l’Amore si moltiplica. Eccome.
Una madre è in grado di dare amore a due e più figli. La cosa più delicata e farlo capire a loro.
Il figlio maggiore ha solo tanto bisogno di essere rassicurato in questo. Lui adora il fratellino, tra loro si crea subito un legame speciale. Ma allo stesso tempo, deve avere la certezza che non perderà l’affetto della sua mamma.
Preoccupata da quello che avrei potuto togliere a Tommaso, ho sempre cercato di bilanciare il tempo. Per i primi mesi di Ludovica era più difficile: le cure di cui ha bisogno un neonato sono improrogabili, ma ho imparato che parlare con sincerità ai bambini li aiuta a capire e ad essere comprensivi. Tanto mi hanno aiutato la fascia e perfino l'allattamento! Credetemi: si possono fare un'infinità di giochi con il fratello maggiore mentre il piccolo è impegnato a mangiare!
Le volte poi che riesco a ritagliarmi del tempo solo per Tommaso, vedo la gioia nei suoi occhi: troppo contento di avermi tutta per lui, mi abbraccia e mi racconta mille cose: è come se si sentisse libero di prendersi tutto lo spazio per sé. Lui che quando Ludovica piange e mi reclama fa un passo indietro per lei, in quei momenti si prende tutto ciò che gli spetta. Poi però se ci fermiamo in un negozio sceglie un regalino anche per la sua sorellina!

Ho visto Ludovica regalare sorrisoni incredibili a Tommaso. Quelli che lui all'epoca dedicava a me, lei li rivolgeva a lui. Fin da piccolissima lo guardava ammirata: solo lui riusciva e riesce sempre a farla ridere come una matta. E da lui ha imparato – a mio avviso prima del tempo – a fare i suoi progressi, iper stimolata da quello che gli vedeva fare. É così anche adesso e continuerà così per ancora tanto tempo.
A volte, Tommaso le dice “Dai, non fare tutto quello che faccio io!” E poi mi chiede: “Mamma, perché Ludovica mi imita?”.
"Perché sei il suo fratello maggiore e il suo punto di riferimento."
Si cercano di continuo: la mattina appena svegli si assicurano di sapere dov'è l’altro. Giocano insieme e litigano. Si contendono i giochi e si picchiano. Poi si consolano e si alleano per la marachella successiva. Lei lo sgrida e lui le dice di non fare la maestrina. Lui corre per essere il primo e lei da dietro gli ricorda: "Fratello e sorella si aspettano!"
Sono stupendi insieme.


A volte li guardo e mi chiedo come sarebbero stati se non ci fosse stato l'uno nella vita dell'altro. Come sarebbe Tommaso se fosse rimasto figlio unico?
Come sarebbe Ludovica se non avesse già trovato qualcuno prima di lei?
Non lo saprò mai e mi piace pensare che sono uno parte dell'altra e così sarà per sempre.
Perché è questo essere fratelli, no?!
Condividere le prime esperienze importanti della vita, viversi in tutto e per tutto ed esserci. Sempre e comunque. In maniera diversa, più vicini o più lontani, ma comunque esserci.

Commenti

  1. Da sorella maggiore ho adorato queste righe��

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    Risposte
    1. 😊 da sorella maggiore ora vedo in maniera diversa i fratelli/sorelle minori! 😜

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